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Nome:        Costantini

Cima:         Cima Moiazza Sud

Zona:         Moiazza

Altezza:     2878 mt     Dislivello: 1400 mt

Tempi:       9 ore e 1/2

Ferrata dolomitica di prim'ordine: più lunga e più impegnativa di tutti i tracciati simili compresi tra i fiumi Isarco e Piave, paesaggisticamente grandiosa.

Strada di accesso:
Lungo la tortuosa SS 347 per il passo Duran (1601), 13 km da Agordo (611), 12 km da Forno di Zoldo. Presso il punto sommitale della strada si trova il grazioso rif. San Sebastiano.

Accesso:
Lungo un sent., in condizioni normali, segn. 549, in poco meno di 1 h si raggiunge il rif. Carestiato (1834), in bella posizione panoramica.

Relazione:
La variante E della ferrata punta direttamente alla cresta delle Masenade (2737), seguendo un tracciato dall'andamento ardito e quasi rettilineo attraverso la parete S, alta 900 m. L'attacco della ferrata si trova a 10 min. di cammino dal rif. Carestiato, seguono segn. ed assicurazioni.

Fin dall'inizio, la ferrata Costantini mostra il suo carattere, richiedendo subito impegno e concentrazione. Dopo una cengia orizzontale ed un tratto su roccia obliqua, povera di appoggi, si sale ai margini dei giganteschi lastroni di pietra, seguendo cenge e rocce scalinate, fino ad un ampia breccia dalla forma a U. Segue il passaggio chiave: una parete verticale, alta 10 m e completamente priva di appoggi, che viene superata aiutandosi con una corda tesa in diagonale. Solo l'impegno totale, compreso quello dei muscoli delle braccia, permetterà di riuscire nell'impresa. In questo tratto è sconveniente indugiare, altrettanto inutile sarà rivolgere lo sguardo verso l'alto, sulla successiva serie di staffe.

Nella sua prosecuzione, la ferrata rimane alquanto impegnativa; si alternano camini, diedri e gradoni di roccia. All'altezza della Pala del Belia (2295) il sent. marcato (ma non assicurato) piega a sx per seguire la cengia delle Masenade. Attraverso una gola si raggiunge l'ampio dorso della Cattedrale (2558). Una cresta scalinata conduce infine alla cresta delle Masenade (2737), 3 h 1/2. Nel corso della camminata in cresta si apre un grande panorama, che comprende buona parte delle Dolomiti meridionali. Bellissimo il paesaggio vallivo nell'area di Zoldo, dominato dalla maestosa fortezza di roccia del monte Pelmo (3168).

La ferrata Costantini si rivolge verso O, lungo l'esteso crestone coperto di pietrisco. Dalla forc. delle Masenade (circa 2640) è possibile scendere al biv. Grisetti (2050) attraverso la gigantesca conca del Van della Moiazza (attenzione in caso di nebbia!); ritorno al passo Duran (1601) lungo il sent. Angelini, complessivamente 2 h 1 /2.

Dopo un ulteriore tratto di salita attraverso una barriera rocciosa alta circa 60 m (funi metalliche) ed un ghiaione, il sent. sbocca sullo spallone SE (2784) della cima Moiazza S, 4 h 3/4 dal rif. Carestiato.

In condizioni atmosferiche favorevoli non ci si deve lasciar sfuggire questa piccola variante per la cima Moiazza (2878), 25 min. Funi metalliche ancorate saldamente accom pagnano in ripida salita lungo la cresta S, fino alla vetta coperta di pietrisco.

Discesa:
La variante O della ferrata Costantini è tecnicamente meno difficile del sent. E ed è inserita in una cornice paesaggistica almeno altrettanto bella. Dallo spallone SE della Moiazza, essa conduce in leggera pendenza lungo la cengia Angelini, offrendo un'entusiasmante passeggiata su rocce verticali provviste di assicurazioni. Bellissima la veduta sulla val Cordevole e oltre, sulle Pale; al termine della cengia Angelini la vista si apre sorprendentemente anche sul Civetta (3220). Si prosegue su ghiaie e neve e, seguendo i segn., si scende alla forc. delle Nevere (2601), 5 h 1/2. Presso l'insellatura si trova il biv. Ghedini (Moiazza); possibilità di discesa in direzione N al rif. Vazzoler (1714) lungo sent. non marcato attraverso il Van delle Nevere, poco meno di 2 h.

Dalla ferrata Costantini si offre ancora una ripida discesa lungo un sent. che rimane alto sopra l'imponente gola di roccia liscia «Lavina dei Cantoni»; l'escursione termina poi con un'ultima camminata di ritorno al rif. Carestiato, 7 h 3/4. II sent., ben assicurato, corre sul fianco dx della forra profondamente incisa. Si scende per gradini di roccia, rocce sgretolate e ghiaie, fino a raggiungere un sentierino zigzagante, provvisto di segn.





















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