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Nome:        Del Porton

Cima:         Forc. del Porton

Zona:         Pale di San Martino

Altezza:     2450 m.     Dislivello: 440 m.

Tempi:       5 h 1/2 – 6 h

Corridoio tra la Conca di Pradidali e la valle di Cismon, con tracciato spesso temerario; bellissimi panorami

Strada di accesso:
Dal passo Rolle (1972) a San Martino di Castrozza lungo la ss 50: 30 km da Predazzo, 47 km da Feltre, 53 km da Primolano. Un cartello indica l'accesso alla stazione di partenza degli impianti della Rosetta, situata all'ingresso dell'albergopoli. Con seggiovia e funivia si raggiunge comodamente il margine occidentale dell'altopiano delle Pale, passando dalla stazione intermedia del Col Verde (1965). Dalla stazione a monte si giunge al rif. Rosetta.
Da Fiera di Primiero (713) si percorre una strada in buone condizioni attraverso la valle dei Canali, fino al rif. Cant del Gal (1160), 7,5 km. Parcheggio. Poco lontano si trova il rif. Ritonda.

Accesso:
Dal rif. Rosetta ci sono due possibilità:
1) seguire il segn. 702, che sale da San Martino. Evitando numerose serpentine ormai in rovina, questo percorso scende attraverso un pendio detritico in direzione S fino al Col della Fede (2278). Da qui si dirama il sent. n. 715 per il passo di Ball. Assicurato con funi metalliche nei punti esposti, tale sentiero percorre lo zoccolo della parete O della Pala di San Martino dapprima con andamento orizzontale, poi in salita. Dal passo di Ball, scendendo per circa 15 min. dallo spartiacque, si giunge al rif. Pradidali (2278) (1h 45’)
2) seguire il segn. 707 e successivamente il 709 per attraversare l’Altopiano delle Pale passando per il Passo Pradidali Alto e giungere al rif. Pradidali (2 h ½ -3h). Questo itinerario è consigliato a chi effettua il “Giro delle Pale” in più giorni pernottando al rif. Pradidali o al rif. Velo della Madonna.
Dal Cant del Gal (1160) in 3 h circa si sale al rif. Pradidali (2278)

Relazione:
Dal rif. Pradidali (2278) si distingue senza difficoltà il profondo intaglio che separa la cima di Ball dalla cresta rocciosa che si spinge sino al Sass Maor. La ferrata del Portòn conduce attraverso questo ripido canalone e sale fino alla forcella da cui prende il nome (2450). Il punto d'attacco della via è raggiungibile dal rifugio (i. «rif. AI Velo della Madonna») lungo un sentierino segnato, scendendo alla fine in una fossa generalmente piena di neve, oltre la quale delle staffe in ferro aiutano a risalire rapidamente la parete quasi verticale. Il percorso guadagna rapidamente 120 m di quota; le traversate verso sx si alternano a serie di staffe. Indispensabile la mancanza assoluta di vertigini. Dopo un passaggio impegnativo la via ferrata sbuca nella desolata forra che scende dal Portòn. Su fondo ghiaioso fino alla forcella si procede con fatica ma senza difficoltà rilevanti, con un ultimo tratto provvisto di scalette, 1 h 1/2.

Discesa:
Subito dopo il punto sommitale del percorso s'incontra una prima biforcazione: a dx si scende lungo il sent. Nico Gusella, a sx lungo la ferrata del Velo. Ci si tiene sulla sx, fino ad una seconda biforcazione: a causa del graduale abbandono del percorso segn. 739b, che con la ferrata “della vecchia” portava sul Cadin Sopra Ronz, si consiglia di percorrere la via ferrata del Velo, che passa per il rif. Al Velo della Madonna, impiegando per la marcia circa 40 min. in più: percorso paesaggisticamente più interessante. Dal rif. Velo della Madonna si imbocca la via n. 713, che, attraverso la val de la Vecia, scende fino al Campigol di Sopra Ronz (1600). Ritorno a San Martino di Castrozza (1466) lungo un'ombreggiata via in quota, segn. 724. Portòn – San Martino, 2 h 1 /2 – 3 h.




















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