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Nome:        Diretta Scoiattoli

Cima:         Torre Piccola di Falzarego

Zona:         Falzarego

Altezza:          Dislivello: 200 mt

Tempi:       2-3 ore

Difficoltà:    III, IV, un tratto IV+

Materiale:    chiodi in loco, soste cem.

Punto di partenza:    grande piazzale posto 6-700 m a valle di Passo Falzarego sul versante ampezzano.

La via sale nel settore centrale della parete seguendo una fascia di rocce scure ed esce su un intaglio dello spigolo SO poco sotto la vetta. Roccia quasi sempre ottima.

Attacco:
Dal piazzale, si sale in direzione delle Torri per prati e traccia di sentiero, giungendo ad incrociare una vecchia strada di guerra. La si segue verso destra (est) per qualche centinaio di metri e quindi, aggirato uno sprone, si risalgono ripide ghiaie (tracce di sentiero) che portano alla base della parete SE della Torre. Attacco in corrispondenza di una clessidra verniciata in rosso sulla destra (20 min dal piazzale).

Relazione:

1.  Si attacca un liscio diedrino (III+, 1C) giungendo poi, per rocce più facili, ad un terrazzino con 2C cementati; proseguire direttamente per rocce rotte (1C) rimontando poi un corto canalino. Sosta su clessidra (45 m; III, III+; 3C).

2.  Si esce dal canalino verso sinistra mirando ad una placca nera un po' inclinata (1C). Si prosegue per rampa verticale di roccia scura obliquando leggermente verso destra (1 C, clessidre) fino ad un aereo terrazzino sul bordo destro della rampa. Sosta su anello cem. (ca. 40 m; III, IV; 2C).

3.  Si prosegue direttamente per la rampa, sempre verticale (2C, clessidre), che poi si appoggia in prossimità della caratteristica cengia che taglia obliquamente la parete. Sosta sulla cengia su ottima clessidra sotto un muretto strapiombante (45 m; III, IV; 2C).


4.  Si supera il muretto sulla sinistra (IV+) sfruttando piccoli appigli, giungendo così ad una placca più facile e quindi ad una banca detritica. Sosta su clessidra (20 m; III, 1 p. IV+).

5.  Si sale verso destra rimontando dapprima una spaccatura (tenersi sulla costola di destra), poi una conca detritica ed infine una zona erbosa oltre la quale si sosta su anello cem. in prossimità della selletta tra le due Torri (50 m; II, pp. III).

6.  Si sale diritti per un paio di metri obliquando poi lungamente a sinistra su esile cornice (1C, clessidre) per giungere ad un aereo terrazzino sotto gialli strapiombi. Sosta discreta su 3C norm. (ca. 30 m; III/III+;1C).

7.  Salire per l'incombente diedro, molto aperto all'inizio (IV+, 1C), rimontandolo completamente (1C) fino ad uscirne in corrispondenza di uno stretto intaglio della cresta poco sotto la vetta. Sosta su spuntone (ca. 20 m; IV/IV+; 2C).

8.  Salire in vetta perle facili rocce a sinistra dello spigolo (15 m; I).

Discesa:
Ci si porta sul versante opposto a quello di uscita della via (NNE) scendendo con facile arrampicata (pp. Il) ad un ampio terrazzino attrezzato per discese in corda doppia. Con calata di 25 m si giunge alla selletta tra le due Torri e si scende poi verso ovest lungo lo stretto canale che le separa superando qualche breve salto (neve ad inizio stagione; possibilità di attrezzare la discesa utilizzando chiodi cem.). Si giunge così alla base della parete 0 da cui, tenendosi sulla sinistra, si segue una traccia di sentiero che riconduce all'attacco (45 min).
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