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Nome:        Berti

Cima:         Sorapis

Zona:         Sorapiss

Altezza:          Dislivello: 840 mt

Tempi:       5 ore dal rif. Vandelli



Strada di accesso:
PP passo Tre Croci (1805). Lungo la SS 48, da Cortina d'Ampezzo (1211) al passo, 8 km.

PP Tondi di Falòria (2327). Da Cortina d'Ampezzo con cabinovia fino a Falòria (2123) passando per la stazione intermedia di Mendres (1480), prosecuzione fino a Tondi di Falòria (2327) in funivia.

PP rif. San Marco (1823). Da San Vito di Cadore (1010) stretto accesso al rif. Scotter (1620), 5,5 km; nel tratto superiore della strada, traccia dal fondo accidentato, ghiaioso, spesso cancellata dalle frane di disgregazione. Parcheggio presso il rifugio, 30 min fino al rif. San Marco.

Accesso:
Un accesso diretto al sent. ferrato Francesco Berti parte dalla stazione dell'impianto di risalita di Tondi di Falòria. Questo sent. incrocia la cresta di Punta Nera, che precede a NO il massiccio centrale del Sorapìs, nei pressi della Sella di Punta Nera (2738); la discesa verso il paesaggio lunare di Tondi di Sorapìs si svolge lungo un'ampia cengia detritica. Percorso nel complesso molto accidentato, marcato discretamente, 1h ¾.
Dal rif. San Marco (1823) si procede attraverso la forc. Grande (2255) e si raggiunge l'alta valle di San Vito, dove ci si collega infine all'”anello del Sorapis”, segn 226, da 1h ½ a 2h.

Relazione:
II sent. Berti rappresenta il tratto più lungo ed impegnativo, che va dal rif.Vandelli (1928) al biv. Slataper (2620); lungo la maestosa Cengia del Ban­co, esso attraversa la parete O della Croda Marcora (3154).

Per raggiunge­re l'attacco, situato sopra la forc. Sora la Cengia del Banco (2416), si per­corre il sentierino marcato che parte dal rif. Vandelli, lungo il quale già si può contemplare lo stupendo scenario in cui è inserita l’escursione. Dal pittore­sco lago di Sorapìs (1923), adagiato in una conca ghiaiosa, si risale una ripida dorsale morenica dominata dallo spigolo roccioso, proiettato verso il cielo, del Dito di Dio (2603); poi la vista si spalanca d'improvviso sul ghiac­ciaio occidentale del Sorapìs, chiuso nell'abbraccio di rocce che precipitano verticali. Simile ad un paesaggio lunare, il solitario circo elevato dei Tondi di Sorapìs viene raggiunto dopo aver superato un piccola insellatura; a dx sbocca un sentierino proveniente dalla Falòria, a sx alcune frecce indicano la via per la risalita alla Cengia del Banco, 1 h 3/4.

La grossa cengia, leggermente digradante verso S, solca i dirupi occidentali di Fopa di Mattia e di Croda Marcora. Questa sorta di sent. panoramico regala vedute stupende su Tofane, Croda da Lago, Becco di Mezzodì, Pelmo ed Antelao.

II sent. ferrato Berti sale con pendenza moderata verso lo spigolo SO della Croda Marcora. Superata una stretta cengia provvista di assicurazioni, ci si ritrova improvvisamente sul limitare di un gigantesco catino roccioso. Una serie di scale scende in verticale sprofondando all'interno della voragine desolata e minacciata dalla caduta di sassi. AI di là della conca, il sent., ben assicurato, risale ripide rocce fino ad una cengia aerea, che si esaurisce presso la forc. del Bivacco (2670). Poco sotto l'insellatura, situato su di un'altura si trova il bivacco fisso «Slataper» (2620), 5 h

Discesa:
Dal bivacco Slataper (2620) al rif. San Marco (1823) passando per la forc. Grande (2255), segn. 246 e 226, 1 h 1/2, fino a San Vito di Cadore (1010) poco meno di 3h.

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