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Nome:        Bonetti Mezzacasa

Cima:         Lastoni di Formin

Zona:         Lastoni di Formin

Altezza:     2584 mt     Dislivello: 300 mt

Tempi:       3 ore

Difficoltà:    IV +

Materiale:    utili chiodi e qualche dado.

Punto di partenza:    spiazzo sugli ultimi tornanti della SS 638, nei pressi di Capanna Ravà,1960 m, a ca. 1 km da Passo Giau sul versante ampezzano.

La via sale al centro della parete ovest, la cosiddetta Parete dei Lastoni, seguendo un'evidente fessura obliqua verso sinistra che esce sulla cengia mediana; di qui prosegue per parete, senza via obbligata, sino al pianoro sommitale. La via attacca e si sviluppa ca. 50 m più a destra della Dallago Zardini. Roccia non sempre buona.

Attacco:
Dallo spiazzo nei pressi di Capanna Ravà, prendere il sentiero n. 436 che sale per prati verso Forcella Giau. Lo si segue fino a quando conviene piegare a sinistra per risalire il pendio detritico che sale al piede della Parete dei Lastoni. Mirare ad un evidente tetto giallo posto al centro della parete, alla cui sinistra si diparte una marcata fessura obliqua verso sinistra caratterizzata alla base da una liscia placca di roccia biancastra. Attacco subito a destra di un avancorpo roccioso (ca. 45 min).

Relazione:

1.  Salire per la placca e proseguire per un canale passando sotto un blocco incastrato. Sosta sopra il blocco su conca detritica (ca. 50 m; III, IV ).

2.  Facilmente, per il canale, ad un'ampia nicchia (ca. 20 m; II).

3.  Uscire dalla nicchia con traversata da destra a sinistra, rimontando poi direttamente una paretina verticale che porta alla base di una fessura diedro. La si sale con elegante arrampicata (1p. IV+, 2C), obliquando poi a destra per sostare sotto una fascia strapiombante (ca. 40 m; III, IV, 1p. IV+; 2C).

4.  Proseguire verso sinistra per rampa articolata, imboccando poi un canale camino che si segue fin dove si impenna. Sosta su ancoraggi naturali(ca40m;l111Ill+ ).

5.  Uscire sulle rocce di destra, sporche di detriti, per salire direttamente alla cengia mediana dove si sosta su clessidra (ca. 25 m; III).

6.  come il settimo

7.  Dalla cengia, aggirato verso destra uno sprone, si sale direttamente senza via obbligata la sovrastante parete di roccia grigio nera, ben articolata e ricca di clessidre (ca.80m; III, pp. IV; 2C).

8.  Obliquare leggermente verso sinistra superando due pilastrini ed una placca nera fino ad un terrazzo detritico sotto un risalto verticale. Sosta su 2C (ca. 40 m; III+).

9.  Superare il risalto con esposta traversata verso destra e quindi, per breve placca e poi per rocce più facili, ad una conca poco sotto la cresta sommitale. Sosta su spuntoni (ca. 40m; III, pp. IV).

10.  Obliquare a sinistra mirando ad un diedrino grigio, seguendo il quale si esce sul pianoro sommitale. Sosta su spuntone (ca. 20 m; III

Discesa:
Si scende per 7 - 800 m verso NE (direz. Croda da Lago) tenendosi sul bordo sinistro del pianoro sommitale e puntando ad un ripido canale detritico ben visibile dal sentiero d'attacco, posto sul versante NO tra gli Spigoli della Solitudine e la Ponta de Giau. Attenzione a non confondere detto canale col profondo canalone subito a destra del Gran Diedro! Scendere direttamente per il canale (neve ad inizio stagione; pericolo caduta sassi) fino a raggiungere l'ampia zona detritica alla base della parete N0. Piegare decisamente a sinistra per ghiaie (tracce di passaggio) mantenendosi in quota fino a portarsi in prossimità del bosco. Lo si attraversa, pervenendo così ai prati nei pressi del sentiero n. 436, quindi, per esso, alla strada (ore 1).




















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